Giuseppe Ferraro-Francescantonio
Pollice (a cura di) Sebastiano Guzzi Roberta Tucci Giacomo
Baroffio - Eun Ju Kim
Giuseppe Ferraro Francescantonio Pollice (a cura di) Civiltà Musicale Calabrese nel settecento Il volume contiene gli interventi di Rosa Cafiero, Ausilia Magaudda, Danilo Costantini, Giuseppe Ferraro, Teresa Chirico e Giuseppe Pitarresi, al convegno "Civiltà Musicale Calabrese nel Settecento" tenutosi dal 25 al 26 ottobre 1986 a Reggio Calabria. La mancata pubblicazione degli atti ha stimolato l'A.M.A.CALABRIA ha recuperare i lavori di quel primo convegno musicologico italiano interamente dedicato alla musica della regione, così come si è andata evolvendo nel XVIII secolo,ed ha sollecitare i sopraindicati studiosi ad arricchire i loro interventi delle conoscenze acquisite in questi ultimi anni. La ridefinizione di questi lavori ha prodotto un volume che rappresenta un importante contributo all'incremento dell'indagine musicologica sul patrimonio musicale calabrese che, sebbene poco studiato, presenta aspetti non trascurabili. Viene approfondito il tema della civiltà musicale calabrese nel settecento sviluppandolo su quattro direzioni principali: lo studio sui compositori Giuseppe Avossa e Giacomo Francesco Milano, l'indagine sull'estetica della musica negli scritti di Saverio Mattei e Francesco Antonio Grimaldi, l'osservazione da diverse prospettive sulle attività musicali così come si andavano realizzando nel XVIII sec ed infine l'analisi storica relativa alla costituzione del patrimonio organario calabrese del settecento. Il volume, la cui introduzione è stata affidata al Prof. Agostino Ziino Presidente della Società italiana di Musicologia pro tempore si presenta, dunque, come un sicuro punto di riferimento metodologico e scientifico per quanti vogliano apportare ulteriori indispensabili contributi per una sempre maggiore conoscenza di questo particolare settore della storia della musica. Sebastiano Guzzi Ouverture Penelope Si tratta di una partitura per banda pubblicata in versione anastatica dedicata ad uno dei più apprezzati direttori e compositori per banda che la Calabria possa vantare: il M° Sebastiano Guzzi. L’ouverture, appena pubblicata dall’associazione, è stata presentata, in prima esecuzione, dalla Banda Musicale della Polizia di Stato diretta dal M° Maurizio Billi. Angela Maria Rossano - Alfonso Rendano itinerari compositivi di un pianista Una delle più importanti figure della musica calabrese tardo ottocentesca è, senza alcun dubbio Alfonso Rendano, insigne pianista e compositore italiano. Nell'ambito della sua bibliografia, in gran parte realizzata dalla Prof.ssa Angela Rossano, la maggiore studiosa di questo autore, mancava uno studio dedicato ad una approfondita analisi di tutte le sue opere pianistiche. Da qui l'idea di realizzare questo volume che esamina cronologicamente tutta la sua produzione pianistica solistica e da camera. Felicia Di Salvo - Francescantonio Pollice (a cura di) Miscellanea Musicologica calabrese Il volume contiene interventi di Paolo Pollice, Felicia Di Salvo, Giuseppe Ferraro, Maria Chiara Mazzi, Andrea Parisini, Maria Antonietta Torchia e Francescantonio Pollice che consentono d'indagare a tutto campo aspetti tra i più diversi della cultura musicale regionale: dallo studio sul graduale certosino di Serra a quello domenicano conservato a Soriano calabro, dagli studi su Leonardo Vinci e Alfonso Rendano a quelli sul Fausto Torrefranca, Francesco Cilea e Nicola Sgro. Ignazio Macchiarella (a cura di) - Fra oralità e scrittura: Studi sulla musica calabrese Il valore, la differenza e l'assonanza tra il repertorio di tradizione orale e quello più "alto" della scirttura è esaminata con grande approfondimento nel volume Fra oralità e scrittura studi sulla musica calabrese realizzato a cura del Prof.Ignazio Macchiarella. La pubblicazione, che presenta un'introduzione del Prof. Paolo Emilio Carapezza, vuole offrire un contributo di conoscenze al repertorio popolare della nostra tradizione musicale sapientemente indagato in relazione anche ai rapporti con la tradazione colta da studiosi del livello di Annunziato Pugliese, Antonella Balsamo, Gaetano Pitarresi, Antonello Ricci, Roberta Tucci,Anna Tedesco, Goffredo Plastino,Maurizio Bignardelli, Nicola Scaldaferri. Maurizio Quintieri Composizioni per pianoforte L'importanza e l'attenzione che la musicologia italiana attribuisce alla composizione da salotto realizzata tra la fine dell'800 ed i primi decenni del nostro secolo, è stata indagata anche in Calabria dove, in un archivio privato, sono state rintracciate le composizioni pianistiche inedite di Maurizio Quintieri. La qualità e freschezza di quelle pagine hanno sollecitato la realizzazione di una edizione musicale realizzata a cura del M° Edoardo Rondina. Goffredo Plastino Suoni di carta un'antologia sulla musica tradizionale calabrese L’attività di ricerca proposta ha risevato una grande attenzione alle tradizioni musicali popolari che costituiscono, per le loro intrinseche caratteristiche, una ricchezza della Calabria che merita di essere studiata, approfondita e diffusa anche in contesti extrauniversitari. Significativa a questo proposito per la veicolazione delle conoscenze ad un pubblico sempre più vasto, fermo restando i criteri di scientificità della realizzata collana di studi musicali calabresi, è stata la pubblicazione del volume Suoni di carta Un'antologia sulla musica tradizionale in Calabria (1571-1957) a cura del Prof. Goffredo Plastino dell'Università degli Studi della Calabria contenente i contributi più interessanti di diversi autori che, in un arco temporale di circa quattro secoli, hanno scritto sulla musica tradizionale della nostra regione. Scorrendo le pagine di Suoni di carta, antologia del microcosmo della musica popolare calabrese obliato dal tempo e dai gusti della cultura dominante, è possibile accostarsi con curiosità attraverso il testo ed i numerosi esempi musicali al repertorio popolare calabrese che comprende ninne nanne, serenate d'amore, lamentazioni funebri, canzoni da ballo, musiche per solennità religiose e ludiche eseguite durante le feste carnascialesche. Nell'ambito dell'antologia, corredata da ricche note ai testi, interessanti sono, poi, le pagine relative al "rombo" strumento musicale poco noto di cui sono fornite varie riproduzioni grafiche. Antonello Ricci - Roberta Tucci I "Canti" di Raffaele Lombardi Satriani La poesia cantata nella tradizione popolare calabrese Il volume I "Canti" di Raffaele Lombardi Satriani La poesia cantata nella tradizione musicale calabrese è stato realizzato dai Prof.ri Antonello Ricci e Roberta Tucci. Questo libro, corredato da due CD di registrazioni sul campo effettuate in circa 20 anni di ricerche e completato da documenti fotografici relativi alle esecuzioni dei brani dei CD, per il suo alto spessore culturale ha ottenuto il patrocinio scientifico delle massime istituzioni culturali italiane del settore quali: l' A.I.S.E.A. (Associazione italiana per le scienze antropologiche presieduta dalla Prof.ssa Matilde Callari Galli del Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università di Bologna), il Centro Interdipartimentale di Documentazione demoantropologica dell'Università degli studi della Calabria diretto dal Prof. Ottavio Cavalcanti e l'Istituto Calabrese "Raffaele Lombardi Satriani" per la Ricerca Folklorica e Sociale presieduto dal Prof. Sen. Luigi M. Lombardi Satriani, Direttore del Dipartimento di studi Glottoantropologici dell'Università di Roma "La Sapienza". Il volume realizzato anche in lingua inglese ed arricchito da una lunga presentazione del Prof. Luigi M.Lombardi Satriani, può essere considerato una pietra miliare nel campo degli studi etno-antropologici sulla Calabria. Le ricerche dei prof.ri Ricci Tucci, iniziate nella metà degli anni '70, hanno registrato una significativa assonanza tra i testi verbali, o meglio fra i modelli di essi pubblicati fra il 1928 ed il 1940 da Raffaele Lombardi Satriani nei sei volumi Canti popolari calabresi ed i canti popolari effettivamente intonati nei diversi paesi della nostra regione. E' emerso che i testi nell'esecuzione apparivano quasi sempre alterati, a volte anche sensibilmente, mentre quando venivano recitati si rimodellavano secondo la versione pubblicata nei Canti. E' nata così l'idea di mettere a confronto queste due tradizioni, idea che costituisce per l'Italia meridionale una vera novità scientifica in quanto nel nostro paese un simile progetto ha riguardato esclusivamente un importante corpus di canti narrativi piemontesi. La riesamina del corpus di Raffaele Lombardi Satriani non ha riguardato naturalmente i contenuti concettuali dei testi ma piuttosto i meccanismi che soggiacciono alla composizione poetica orale ed alla conseguente performance musicale attraverso il confronto con le registrazioni effettuate in Calabria nel rispetto degli stili e delle modalità esecutive tradizionali. Felicia Di Salvo -Francescantonio Pollice (a cura di) Miscellanea Musicologica calabrese II ha per oggetto d’indagine patrimoni condicologici e singole personalità che sono stati rappresentativi di alcuni secoli di storia musicale calabrese. Particolare attenzione è stata rivolta al ricco patrimonio dei codici liturgico musicali attraverso gli studi di Giovanna Lumare e Loredana Ripepi che, rispettivamente, focalizzano la loro attenzione sulle tradizioni monastiche cistercensi e domenicane di San Giovanni in Fiore ed Altomonte. Seguono uno studio di Gaetano Pitarresi sul volume Croniche, et Antichità di Calabria di Girolamo Marafioti, intellettuale calabrese del Seicento, che sottolinea l'importante contributo dei musicisti calabresi nell'epoca greco-romana e medievale-moderna. Lucio Tufano dedica il suo studio alla figura di Saverio Mattei nelle polemiche intellettuali con Vincenzo Manfredini, Francesco Fontana proponendo altresì la lettura di 30 lettere inedite a Giovanni Cristofano Amaduzzi. Seguono un articolo di Andrea Parisini dedicato a Francesco Florimo, uno dei più importanti musicologici calabresi e quello di Antonella Mazzi incentrato sugli interessi per la musica indiana che Giovanni Frojo, nonostante il suo forte ancoraggio alla cultura occidentale, invita a conoscere senza pregiudizi. Il volume si conclude con la ricerca di Maria Chiara Mazzi sulle caratteristiche neogotiche dell'opera "Gloria" di Francesco Cilea. Sebastiano Guzzi Marcia Sinfonica Adriana La pubblicazione di questa partitura, anch’essa in versione anastatica, corredata da un analisi storico stilistica e dallo schema formale dell'opera a cura del M° Massimo Gaglioti, vuole promuovere il recupero di questo importante compositore che merita di essere riscoperto e valorizzato. Maurizio Scarfò La tradizione musicale di Gerace Analisi dei corali della cattedrale La tradizione musicale di Gerace. Analisi dei corali della cattedrale, realizzato dal Prof. Maurizio Scarfò, è il primo volume della collana interamente dedicato allo studio di un corpus di codici gregoriani. Con efficace approccio metodologico lo studioso, focalizza la sua attenzione sul passaggio dal rito in lingua greca alla liturgia latina avvenuto a Gerace nella seconda metà del ' 400 evidenziando, tra l'altro come in alcuni dei corali si presentino interessanti esempi di polivocalità. Segue una ricca descrizione codicologica interna ed esterna di ciascuno dei corali che mette in rilievo le caratteristiche di questo importante corpus liturgico. Il volume è fornito di una serie di indici dei brani, del Proprio del Tempo e dei Santi molto utili a quanti vorrano confrontare questa tradizione gregoriana con quelle di altri territori che consentirà di evidenziare analogie o differenze rispetto ai modelli. Il volume, che contiene anche una lettera introduttiva di S.E. Mons. Giancarlo Bregantini Vescovo della Diocesi di Locri- Gerace, è arricchitto dalla prefazione del Prof. Giacomo Baroffio che sottolinea come questo studio sulle fonti liturgiche di Gerace, di tipo pioneristico, apra il cammino ad ulteriori indagini offrendo in primo luogo ai musicologici ed ai liturgisti la chiave d'accesso alla tradizione musicale di Gerace che, per quanto si conosca al momento presente, è una realtà eccezionale nell'orizzonte calabrese e italiano che ha visto saccheggiate e disperse la massima parte dei nuclei liturgici del passato.
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